Letta chiede l'embargo energetico alla Russia dopo Bucha
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Direttore: Alessandro Plateroti

L’Italia avanza l’ipotesi di embargo al gas russo

impianto petrolio

Dopo i crimini di Bucha Letta chiede uno stop al gas e al petrolio russo.

Per il segretario del Pd è giunto il tempo di applicare le misure drastiche. Dopo i massacri dei civili a Bucha commessi dall’esercito russo, Letta grida all’embargo energetico. L’annuncio arriva su Twitter dove Letta scrive un messaggio in inglese: «How many #Bucha before we move to a full oil and gas Russia embargo? Time is over” («quante Bucha prima di muoversi verso un pieno embargo di petrolio e gas russo? Il tempo è finito»).

Nonostante la condanna sia unanime dall’Ue e anche dal governo italiano arrivano solo altre sanzioni per Mosca. Per Letta è ancora troppo poco, le sanzioni finora non hanno fermato né la guerra né gli atti criminali. Putin si sta spingendo sempre più in là e ormai “time is over” ed è arrivato il momento di tentare con le maniere forti.

Il gas e il petrolio sono vitali per l’economia russa, un embargo da parte dei paesi europei sarebbe un duro colpo per Mosca. Un attacco molto più efficaci delle sanzioni. Al momento solo i paesi baltici hanno deciso per una completa indipendenza dal gas russo, capofila la Lettonia. Gli altri paesi europei sono lontani dal poter rendersi indipendenti.

Enrico Letta
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La richiesta dell’embargo è arrivato dal ministro ucraino Kuleba al G7 ma non si è giunti ad una conclusione sul tetto del prezzo del gas comune e lo stop ancora non arriva. Come Letta, anche Christine Lambrecht, ministra della difesa tedesca dichiara la necessità di reagire a queste atrocità: “Dev’esserci una reazione, questi crimini non possono rimanere senza risposta”.

A favore dell’embargo energetico anche Liberi e Uguali. C’è voluto il massacro di Bucha per far arrivare da più parti, dopo 40 giorni di atrocità, la richiesta di fermare tutte le importazioni dalla Russia, anche di gas. Se invece di affidarsi all’invio di armi e sanzioni economiche marginali, si fosse deciso subito il blocco dell’import, ora forse Putin sarebbe ad un tavolo per trattare”, dichiara Stefano Fassina. Stesso pensiero del segretario di +Europa Della Vedova che ritiene che “sospendere l’acquisto di gas russo fino al cessate il fuoco sarebbe doveroso ed umano. Proviamo e cercare insieme, in Europa, un modo ragionevole per farlo”.

Uno spiraglio di apertura da parte del governo arriva dal ministro degli esteri Luigi Di Maio che dichara di star lavorando per rendere l’Italia indipendente da eventuali ricatti come è accaduto in Germania. Inoltre, il capo della Farnesina non esclude che alla luce dei fatti di Bucha “nelle prossime ore possa esserci un dibattito sul tema dell’import di idrocarburi dalla Russia”.

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ultimo aggiornamento: 4 Aprile 2022 10:44

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